martedì 10 gennaio 2012


Io pesco con l'esplosivo, in sintesi. Niente compromessi. Niente piombo (arrocca la lenza) e niente bombarda come i papaboys dell'Ente Promozione Pesca Sportiva. Sono un cacciatore a tutti gli effetti. Un killer furioso, come quel Bateman che tanto piace ai liceali anni novanta e che rimane insuperato se non nella realtà. Troppo facile, chissenefrega della realtà. Qui è un sogno fottuto e è Letteratura. Mica cazzi. Mi manca il respiro per la gioia infinita ogni volta che scendo al fiume con la mia borsa fuxia farcita di C-4. Pesa come un sasso grande ghiacciato dell'Himalaya - detto anche "Tetto del Mondo" - la mia sacca piena di RDX (ciclotrimetilentrinitroammina). Il peso della gloria. Arriverà a breve, mi dico. La gloria, mi dico. Altro che tritolo. Qui si parla di eccellenza.Porto con me anche mia figlia. A mia figlia piacciono i fuochi d'artificio. Camminiamo veloci verso il fiume. A me tremano le mani i piedi e le guance. A lei non so. Passo spedito e quasi corro, di norma, io. Valentina zampetta accanto a me. "Papà facciamo scoppiare i pesci" dice. "Sì amore" dico. Arrivati. Fiume placido, direbbero. E placido sia, ancora per un po'. Faremo scoppiare i pesci. Tra un po'. Scegliamo la musica. "Cosa vuoi oggi, amore mio?". "Voglio Fiorella", dice mia figlia. E sia. Quella lagna stupida di Sally. Meglio questa lagna scritta con il culo che qualcosa che possa distrarmi. Ogni tanto mia figlia sceglie canzoni belle e io tendo a distrarmi. Meglio Sally. Freddo. Inizio la operazione. Delicata. Il C-4 non sopporta scosse e disattenzioni. Il plastico al tatto è più freddo del freddo Grizzly che blocca il fiato a me e al mio amore qui vicino a me. "Papà, dai, bum!", dice il mio amore. "Bum!" dico io. Scegliere il punto di concentrazione. Dove si concentrano i pesci, intendo. La fauna qui si sposta. La regola è dettata dalle correnti. Cioè dalle stagioni e dalle condizioni dentro le stagioni. Mica sempre uguale, la corrente. Non domandatemi di più. Oggi sembra tutto quieto, ma non bisogna farsi ingannare. Il fiume è quieto in superficie. I pesci vivono sotto la superficie, va da sè. Seguono le correnti che si intrecciano sotto la superficie. Quando la questione è questa bisogna usare regole nuove. Mi tuffo, cioè. Sì. Vado a dare un'occhiata e vedo se capisco dove caspita nuotano i lucci oggi. Rischio una sincope, cioè. Mia figlia mi guarda mentre mi preparo alla immersione/al tuffo/alla esplorazione del fondale. Via i vestiti, qualche flessione per mascherare che padroneggio la situazione, mentre, come sempre, sto improvvisando. Ho già estratto l'esplosivo dalla borsa, penso. Lo nascondo qui dietro, penso. Nascondo l'esplosivo dietro un ciuffo di erba più alto degli altri ciuffi di erba qui intorno. Fatto. Vado. Conosco il fondale. Conosco tutti i fondali qui intorno. Poche bracciate e pochi istanti per capire e valutare la corrente che c'è. Un guizzo degli occhi per individuare dove nuotano i lucci che vorrebbero sconfiggere la corrente ma non riescono a sconfiggere la corrente perché la corrente è più forte delle pinne caudali e dei fianchi smorti di questi cazzo di pesciolini di pianura. Vedo anche mia figlia da qui. Se mi giro verso il trampolino di terra flaccida da cui mi sono tuffato vedo mia figlia che agita le braccia e salta, la vedo ballerina e sfumata e tutta tremante perché guardare una bambina attraverso la lente artificiale dell'acqua fa sembrare la bambina una figura gommosa che si muove a scatti. Vedo che ha qualcosa in mano. Vedo che danza su una gamba. Sento anche le sue grida divertite. Attutite dai centimetri dacqua tra me e lei. Sento che dice qualcosa che trascritto sarebbe un "bum!papàfacciamoscoppiareipesci". Vedo che sta caricando il mulinello del braccio destro. Ha trovato il C-4 tra i ciuffi di erba e, vista da qui, sembra sul punto di lanciare il carico. Felice, lei. Ripete "bum! papà". Urlare un no da quaggiù servirebbe a niente.

Nessun commento:

Posta un commento